venerdì 30 maggio 2014

La grande
bellezza


Chi si occupa di politica o anche chi è soltanto un interessato a quello che avviene in Europa e perciò di riflesso in Italia, sa ormai quasi tutto di come sono andate queste elezioni europee.
Inutile quindi tornarci sopra se non con un minimo di cronaca. Vedi allora pagg. 4 e 5.
E’invece interessante cercare di capire quello che in queste elezioni NON è successo: non ha vinto il Movimento 5 Stelle contrariamente a quello che credevano molti commentatori politici che vanno per la maggiore; e di conseguenza non c’è stata la sconfitta del Pd ma soprattutto di Renzi, come probabilmente molti del suo stesso partito si auguravano; non ha tenuto Forza Italia – cosa per la verità alla quale credeva solo Berlusconi, Davide Bordoni e Maria Cristina Masi;
M5S: ho l’impressione che Grillo e Casaleggio, il secondo più del primo, abbiano occupato spazi che non gli competevano ed il risultato si è visto. Pd: Renzi sarà anche un rottamatore ma è un rottamatore furbo. Sapeva che l’unico modo per convincere gli italiani era dar loro una speranza per il futuro e si è inventato gli 80 euro in busta paga. Che non è la stessa cosa del non pagare l’Imu proposto da Silvio perché ha un fondamento reale - leggi: una sia pur risicata maggioranza alla Camera -. Forza Italia: credo che il cavaliere o ex cavaliere sia ormai alla frutta. O cambia squadra o è destinato all’oblio. Fuori personaggi come la Zanicchi, Toti, Fitto, sia pure eletto, Mastella, Ronzulli e via dicendo. Una guardia che non è solo vecchia ma addirittura decrepita. E dannosa.
L’unico che ha capito tutto è stato Casini che ancora una volta ha cambiato cavallo. Ma avrà fatto in tempo?

venerdì 23 maggio 2014

Una risposta
doverosa


Alcuni lettori mi hanno scritto chiedendomi perchè la Gazzetta non avesse pubblicato la scorsa settimana la notizia del rapinatore ucciso venerdì mattina dinanzi alla sede della banca Monte dei Paschi di Siena di via Alessandro Piola Caselli.
Il fatto è che il target di un settimanale non può, come si dice in gergo giornalistico, “stare  sulla notizia” innanzitutto perché non è possibile ritornarci se non sette giorni dopo l’accaduto e quindi si rischia di dare una informazione “a metà” che non può essere seguita. Nel
caso di specie poi l’accaduto è avvenuto alle 8,30 di mattina ed alle 12,00 la Gazzetta è andata in stampa, addirittura non si è saputo fino al primo pomeriggio né l’identità del morto né il nome del vigilante che ha sparato nè tantomeno la dinamica precisa dell’accaduto.
Per questo ho ritenuto, nell’ottica di come va interpretato un settimanale, di ritornare questo numero – e infatti troverete il servizio, spero completo, a pag  4 – piuttosto che fornire notizie imprecise, distorte, mancanti di dettagli.
Perciò non credo di aver sbagliato nella mia valutazione ma poiché questi “fondi” sono  un filo diretto con i lettori è giusto spiegare loro le  motivazioni delle mie scelte.

venerdì 16 maggio 2014

Mandateli
in miniera


A pag  8 i lettori troveranno il servizio dedicato alla mancata, poi però la minaccia è rientrata,  apertura del Colosseo in occasione della Notte della Cultura, che cade domenica 18 Maggio e, per tradizione, vede sabato 17, alle ore 20,00 alle 24,00 tutti i musei italiani e le aree di maggior interesse culturale e turistico della nostra penisola, aperte gratuitamente per coloro che volessero visitarle. 
Troveranno anche la notizia che più ci lascia perplessi e che riguarda le motivazioni per cui questo monumento ha rischiato di rimanere chiuso.
Secondo il segretario nazionale Flp – Beni Culturali, Rinaldo Satolli, il Colosseo non avrebbe dovuto aprire perchè 1) i suoi addetti già lavorano sei ore al giorno;  2) i lavoratori del Colosseo hanno una media di 56 anni; 3) i lavoratori del Colosseo hanno a che fare con migliaia di visitatori al giorno; 4) i lavoratori del Colosseo guadagnerebbero per quelle quattro ore di lavoro serale soltanto 80 euro.
Forse nessuno ha spiegato al signor Satolli che ci sarebbero milioni di giovani contenti di guadagnare 80 euro per una giornata di lavoro e volesse il cielo avere un lavoro fisso da 6 ore giornaliere.
Ergo: personalmente manderei quei lavoratori del Colosseo guidati dal loro segretario nazionale Rinaldo Satolli a guadagnarsi il pane in miniera!

venerdì 9 maggio 2014

Sembra
l’uovo di
Colombo

Continuo a documentarmi per dovere professionale, malgrado la nausea per quello che è successo in occasione della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, sulle notizie anche di natura sportiva.
Non so a quanti dei miei lettori sia sfuggito  il lancio di agenzia messo in rete dall’Ansa relativamente alla  decisione del presidente dell'Uruguay José Mujica di non fornire agenti di polizia per la sicurezza negli stadi che di fatto ha provocato il blocco dell'attività e quindi lo stop del campionato di calcio uruguagio. Così domenica non si sono giocate Penarol - Miramar, Fenix - River Plate e Juventud - Rentistas, tutte rinviate a data da destinarsi.
Mujica ha preso la sua decisione per dare un segnale forte contro la violenza e il razzismo che imperversano negli stadi.
Ce ne avessimo uno così in Italia, vedi dove andrebbero i vari Genny a’ carogna, Daniele De Santis e quella miriade di coglioni travestiti da pseudo tifosi.
A cagare!

venerdì 2 maggio 2014

Succubi e 
pure fessi

Non so quanti lettori abbiano letto l’intervista, mi pare de Il Giornale, contenente alcune dichiarazioni di uno scafista egiziano che a proposito dei rischi che correva nel caso venisse beccato dalla nostra Marina a trasportare con la sua “carretta del mare” tanti disperati, ha candidamente ammesso: “E che mi frega! Al massimo mi faccio due giorni di galera poi mi rilasciano”.
Insomma facciamo la figura dei succubi rispetto a decisioni che ci riguardano, ma sulle quali non abbiamo modo di incidere e di fessi per la considerazione che questi delinquenti hanno di noi e della nostra giustizia.
Personalmente mi metto a pieno titolo nella lista delle persone tolleranti il cui unico discriminante di fronte al colore della pelle è solo l’intelligenza. In altre parole per me bianchi, neri o gialli sono tutti uguali e quello che li distingue è solo se sono cretini oppure no.
Certo che è difficile commentare la frase di quello scafista egiziano se non facendo ricorso ad una frase di Winston Churchill: “Essere accondiscendenti per debolezza e per paura è fatale. Esserlo da una posizione di forza è magnanimo”.