Una piccola
obiezione
di Diritto
Internazionale
Il Governo indiano si è avvalso, come giustificazione giuridica del suo comportamento nella vicenda dei nostri due marò, della interpretazione di una norma del Diritto Internazionale che testualmente recita: “Male captus sed bene detentus”. Si tratta di una espressione latina che tradotta vuol dire “arbitrariamente catturato, ma arrestato correttamente”.
Siamo di fronte ad una delle dottrine giuridiche più controverse e contestate per quanto riguarda il Diritto Internazionale che vede le scuole di pensiero equamente divise sull’applicazione e la correttezza di questa norma.
Secondo questa dottrina insomma il fatto che una persona potrebbe essere stata erroneamente o ingiustamente arrestata, non pregiudicherebbe la detenzione legittima e la comparsa in un giusto processo.
Molti paesi, Italia compresa, tra cui per prima la stessa Corte Suprema degli Stati Uniti, che a metà degli anni ‘30 stabilì un precedente in materia da allora seguito, hanno più volte dichiarato in varie occasioni che “se una persona di un altro paese è fermato in modo irregolare, il diritto di istituire come difesa il modo illegale con la quale è stato trasportato ad un tribunale, appartiene al Governo dal cui territorio è stato ingiustamente preso".
Nostri marò a parte, il caso più noto è quello del boia nazista Adolf Eichmann, catturato dagli israeliani del Mossad a Buenos Aires e condotto in Israele dove venne poi condannato, dopo un pubblico processo, alla pena di morte.
Non sono un esperto di Diritto Internazionale ma mi sorge spontaneo un dubbio: “questa norma è applicabile anche nei confronti di rappresentanti di una legittima e riconosciuta Forza Armata di un paese democratico?”.