venerdì 26 aprile 2013

Uno schiaffo
alla miseria

Tra le centinaia di notizie che ogni giorno sono costretto a leggere, vuoi per lavoro, molto meno per diletto,  qualcuna piacevole, qualcun'altra fastidiosa, tantissime inutili e altrettanto demagogiche, ce n’è una che questa settimana mi ha particolarmente colpito e che anche voi lettori di questo consueto editoriale, potete leggere a pag 8 di questa edizione.
Eccola allora la notizia in estrema sintesi: il sindaco Gianni Alemanno ha riunito al ristorante Tre Fontane all’Eur mille invitati che hanno pagato mille euro a testa  - un milione di euro totale - per partecipare ad una cena per l’inaugurazione della sua campagna elettorale, presente Silvio Berlusconi che l’altro si è esibito in una performance di canzoni in francese dedicate a Rosi Bindi e battute per le dimissioni di Pierluigi Bersani.
A quanto ho letto tra i partecipanti c’erano Luciano Ciocchetti , Renata Polverini insieme ad una nutrita schiera di imprenditori più o meno conosciuti, oltre a qualche manager delle municipalizzate capitoline tra cui il presidente della Camera di Commercio e di Acea Giancarlo Cremonesi.
Al di là del bon ton delle canzonette e delle battute – ma Berlusconi da persona colta qual è  ricorderà certamente cosa dicevano gli antichi romani: al nemico che fugge ponti d’oro – mi sembra davvero di pessimo gusto chiedere mille euro in momenti in cui tanti romani non riescono ad arrivare alla fine del mese.
Cosa penseranno allora questi romani di chi si è potuto permettere il lusso di buttare mille euro  - per molti tutta la pensione del mese o l’intero stipendio - per sovvenzionare Alemanno, ma sarebbe stato lo stesso per chiunque lo avesse fatto a destra come a sinistra? – E soprattutto perché? Con quale fine hanno pagato questi soldi? Amore per Alemanno? Desiderio di non mostrarsi irriconoscenti? Speranza che poi Gianni, in caso di rielezione a primo cittadino, si sarebbe ricordato di loro e del loro obolo? O che?
Quale che sia la risposta quella cena resta uno schiaffo alla miseria.

venerdì 19 aprile 2013

Mio Dio
speriamo
proprio
di no!

Sembra, almeno a quanto dichiarato dalla Nasa, che nella Via Lattea, a circa 3 milioni di anni luce dal nostro pianeta, anno più anno meno, ci siano ben due pianeti molto simili alla Terra dove potrebbe svilupparsi, se non si è già sviluppata, una vita uguale a quella registrata qui da noi.
La notizia, per la verità, non mi sconvolge più di tanto.
Ho sempre creduto che per la sua stupidità l’uomo non può essere solo in questo universo altrimenti Dio nel crearlo, avrebbe commesso la più grande fesseria interplanetaria di tutti i tempi, passati e futuri.
Quello che mi preoccupa invece è: non è che anche lì su quei due pianeti, ci saranno personaggi come Fiorito, Bossi o Lusi?
Mio Dio, speriamo proprio di no!

venerdì 12 aprile 2013

Non c’ero
e se c’ero
dormivo

Leggo su una agenzia stampa, per la verità non senza qualche punta di indignazione, che tra i 58 “grandi elettori”, tra cui peraltro ci sono soltanto cinque donne, che dovranno votare il nuovo Capo dello Stato,  ben dieci, sono inquisiti o indagati.
Non solo ma altri due sarebbero addirittura pregiudicati.
Insomma, se la matematica non è un opinione, il venti per cento di questi grandi elettori ai quali la Costituzione affida il mandato di scegliere chi rappresenterà il nostro paese nel mondo per sette anni, non sarebbero, diciamo così, in rapporti proprio idilliaci con la legge.
Ma mi verrebbe da obiettare: quando si scelgono questi nomi le segreterie dei partiti, di solito sempre vigili ed attente nel compilare le liste e fornire permessi di transito a vario titolo e in vario modo, dove sono?
Forse dormono.

venerdì 5 aprile 2013

Meglio
un uovo
oggi che…

Non sembra trovare sbocco la querelle riguardante la formazione di quel governo che dovrebbe portare l’Italia fuori dalle secche di una crisi che di giorno in giorno, anzi è meglio dire di ora in ora, si fa sempre più acuta.
Inutile e forse anche masochistico tornare su di chi sia la responsabilità. 
Diciamocelo chiaramente: queste sono le composizioni delle forze in campo, questi i numeri, questo lo scenario. E nulla di quello che scriviamo servirà a cambiarlo di una riga.
I napoletani della Repubblica delle Due Sicilie solevano dire: “Francia o Spagna purchè se magna”, a proposito degli stranieri che si contendevano la loro terra.
Adattiamoci allora anche noi: “meglio un uovo oggi che una gallina domani”.
Insomma sbrighiamoci.