venerdì 30 agosto 2013

I risparmi
di Maria
Calzetta

Se non ci sarà un ripensamento dell’ultima ora, cosa a mio modo di vedere alquanto improbabile, il prossimo venerdì 13 settembre, data che dice molto almeno nella cabala, il Tribunale di Ostia e tutti i suoi uffici annessi, saranno trasferiti a Roma.
Da quello che leggo lo imporrebbe una politica di risparmio attuata dal Ministero di Grazia e Giustizia che investirà almeno un centinaio di sedi giudiziarie decentrate italiane.
Ma siamo davvero sicuri che si tratti di un risparmio?
A parte il fatto che quando si tratta di Giustizia, quella con la G maiuscola ma mettiamoci anche quella con la G minuscola, risparmiare è quasi sempre sinonimo di inefficienza e di accresciuta confusione, siamo davvero certi che i conti della Cancellieri tornino? In altre parole ci sarà veramente un risparmio e se sì di quanto? A me pare che nessuno degli esperti lo abbia calcolato! O se lo ha fatto non ne ha reso debito e doveroso conto.

Ricordate la favola dei risparmi di Maria Calzetta? A forza di nascondere le monete nel materasso non solo non dormì più ma morì anche di fame!

venerdì 23 agosto 2013

E io
pago
pago…

Quello che più mi lascia perplesso è sapere che per colpa di una sola persona butteremo centinaia di migliaia di euro, se non qualche milione, nella malaugurata ipotesi che si dovesse ritornare a votare.
E tutto questo perchè qualcuno ha deciso  che sarebbe meglio ritornare alle urne nel caso il Parlamento dovesse optare per la sua decadenza da senatore.
Che poi non capisco: ma perché tornando alle urne la sentenza con relativa decadenza verrebbe annullata? O il problema non si porrebbe, come credo, esattamente tale e quale?
Capisco la grazia che estinguerebbe pena detentiva e relative sanzioni ma le elezioni cosa estinguerebbero?
Insomma mi appaiono come marchingegni di una politica che appare sempre più lontana dai cittadini i quali sembrano non capire il braccio di ferro tra una forza politica e l’altra, tra un uomo politico e l’altro, tra uno schieramento politico e l’altro.
Allora mi sorge il dubbio che fanno bene quanti disertano le urne mostrando di non credere più alla prassi della democrazia diretta ma ai giochi di potere fra le parti.

Come dargli torto allora?

venerdì 9 agosto 2013

Un sogno che
finalmente
si avvera


E’ il sogno di tutti i giornalisti: pubblicare uno scoop.
In altre parole scrivere di una notizia che nessun altro ha. O perlomeno non ha ancora.
Ebbene noi de La Gazzetta del Litorale ci siamo riusciti: a seguire potete leggere il piano segreto, con tanto di nomi e cariche, dell’ex ministro alla Cultura Sandro Bondi per la imminente “guerra civile” che a breve infiammerà l’Italia.
Renato Brunetta: generale. Guiderà i reparti d’assalto composti da due reggimenti dei granatieri di Sardegna.
Maurizio Gasparri: generale. Direttore dell’osservatorio di tiro. In pratica quello demandato a dirigere i colpi delle artiglierie con la massima precisione.
Fabrizio Cicchitto: generale. Responsabile dei servizi segreti o meglio, occulti.
Daniele Capezzone: colonnello. Non ha ancora un incarico preciso ma lui si è offerto… per tutto.
Davide Bordoni: capitano. Guiderà la brigata di commandos destinata a dare l’assalto al Campidoglio. Avvertenza di Bondi: “A’ Bordò il Campidoglio, nun ce sbajamo eh!”
Tommaso D’Annibale: tenente. Responsabile delle salmerie e vettovagliamento.

Maria Cristina Masi: sottotenente. Crocerossina generica addetta alla cura ed al sollievo dei feriti (che si presume saranno molti).

venerdì 2 agosto 2013

Così è se
vi pare

Credo che neppure il più ingenuo dei lidensi, quelli per capirci che ancora mostrano di credere alla Befana, a Babbo Natale e a Davide Bordoni, sia rimasto del tutto stupito da quello che i carabinieri del col. Giovanni Adamo sono riusciti a tirar fuori da Ostia, con tanto di contorno di concessioni balneari, pressioni, ingerenze, ricatti, sparatorie, minacce, ecc. ecc.
E per l’amor di Dio lasciamo perdere i Fasciani, i Triassi, i D’Agati, dei quali da tempo si sapevano vita, morte e miracoli. Perché, a mio giudizio, il problema, il vero problema, non sono loro. Ma piuttosto che del “giro” facessero parte personaggi insospettabili come Mauro Balini e, si dice, anche qualche altro pezzo imprenditoriale e politico da 90.
Ecco quello che lascia perplessi: l’aver saputo che questo territorio era nelle mani non tanto di don Carmine, Terenzio, Said, Armando, ma piuttosto di Mauro, Aldo, Paolo, e chissà di quanti altri ancora, dei quali non abbiamo mai sospettato.

Perché una cosa è vera: sapere che qualcuno,  indebitamente, detta legge e regole nel proprio interesse personale è un conto; ma immaginare che un altro, insospettabile, ha rovinato un territorio per il proprio tornaconto, è un altro.