Un grazie
di cuore
Siamo a
novantasei ore, poco più poco meno,
dalla fine del 2013 e come ogni fine anno che si rispetti per tutti è
tempo di bilanci.
Ancor di più
per un giornale come la Gazzetta del Litorale chiamato a dar conto ai suoi
lettori di quanto di buono fatto, degli errori commessi, dei servizi offerti,
di quelli magari involontariamente emarginati, delle notizia selezionate, di
quelle riassunte ma mai censurate.
Spero solo,
come direttore di questa testata, che se “errare è umano”, non si sia
perseverato nei nostri errori.
Già questa
sarebbe una enorme soddisfazione.
Detto questo
consentitemi di ringraziare quanti ogni giorno hanno permesso che questo
settimanale fosse in edicola: innanzitutto i lettori, poi gli inserzionisti,
infine i miei collaboratori.
Una tiratura
media di quattromila copie settimanali con punte di seimila, poche decine di
resa, rappresentano un traguardo importante che non avremmo mai tagliato senza
quella miriade di lettori che pagano 50 centesimi per essere informati, spero a
sufficienza. Una piccola cifra per loro ma un aiuto indispensabile per noi.
Poi gli
imprenditori, circa duecento, che hanno pubblicizzato il loro marchio aziendale
sulle nostre pagine: il loro non è solo un attestato di stima ma un concorso di
cui non potremmo mai fare a meno.
Infine, ma
non ultimi, i miei collaboratori: dai tipografi, ai distributori, da chi
procaccia la pubblicità, ai fotografi, ai giornalisti. Sono fiero di averli con
me in questa avventura e mi auguro,
soprattutto per chi scrive, che la Gazzetta sia il primo passo per una
professione tanto affascinante quanto non facile.
Ho avuto la
fortuna nella mia lunga carriera di direttore di giornale di collaborare con
decine, forse centinaia di giovani, qualcuno dei quali ha “sfondato”, qualcun
altro si è perso per strada, qualcuno ha optato per un altro lavoro, qualcuno
ha testardamente perseverato; tutti però mi hanno arricchito umanamente e
professionalmente.