venerdì 23 novembre 2012

Monti, vorrei
promuoverlo
ma non posso

Mi trovo veramente in difficoltà nel dare un giudizio a questo governo che ha appena festeggiato un anno dal suo insediamento.
Se da una parte è giusto riconoscergli il merito di una discesa dello spread e la ripresa della nostra credibilità a livello internazionale, dall’altra non mi pare abbia fatto molto, ed aggiungerei bene, per garantire i suoi cittadini. Mi riferisco alle manovre economiche a sostegno dei più deboli, pensionati ed operai, mi riferisco ai tagli alla politica, numero dei parlamentari,stipendi e auto blù con tanto di annessi e connessi, che avrebbe dovuto essere più incisiva e soprattutto meno timorosa.
E’ facile, è vero Fornero, tartassare chi non ha mezzi di difesa se non lo scendere in piazza, forse un po’ più meno facile prendersela con chi, manager di stato, speculatori, evasori, muovono le fila del consenso e della mutua assistenza.
Per questo non sono un supporters di Mario Monti anche se tutto sommato mi è sembrato e ancora mi sembra il male minore. Di fronte ad una classe politica squalificata, inerte e forcaiola probabilmente Monti se non la panacea di tutti i mali è almeno una soluzione.
Piccola quanto volete ma una soluzione.

venerdì 16 novembre 2012

Gli Stati Uniti
alle urne
l’Italia
alle ceneri

Ci sono, e chi potrebbe negarlo, delle sostanziali differenze tra gli Usa e l’Italia.
La prima, o se preferite, l’ultima che mi viene in mente riguarda il sistema di voto. Pur con le debite differenze tra le presidenziali americane e le politiche italiane.
Obama vince in una elezione che appassiona ma non suscita polemiche. In Italia sono mesi che si discute ancora di quale metodo elettorale usare: se il porcellum o un suo stretto parente. Figuriamoci poi del risultato!
Ma c’è di più. Negli Usa un sistema sperimentato fin dai tempi di Abramo Lincoln tiene. In Italia, se non vado errato questo nuovo sistema che verrà, perché è sicuro che qualcosa succederà, è il sesto che cambiamo dal 1946 ad oggi.
Chi non cambia mai invece da noi sono i personaggi in gioco.
Nel bene e nel male  

venerdì 2 novembre 2012

Di Malan
in peggio

Mi rendo conto che l’argomento potrebbe non interessare più di tanto i lettori di questo settimanale ma, credetemi, la rabbia è tale che, da possibile giornalista coinvolto, non si sa mai, non posso fare a meno di parlarne.
Dunque, molti avranno seguito il dibattito sulla cosiddetta legge “Salva Sallusti” sulla riforma del reato di diffamazione a mezzo stampa, con tanto di cancellazione della pena detentiva ma inasprimento delle sanzioni pecuniarie. Una porcata bella e buona da far impallidire perfino lo stesso Calderoli che pure di porcate se ne intende!  
Ma quello che, probabilmente è sfuggito a molti, è che nelle more di questa riforma il senatore del PdL Lucio Malan, ha presentato un emendamento nel quale si legge che “ per il giornalista che riporta notizie tendenti a screditare la Pubblica Amministrazione, un corpo politico o una Autorità costituita in collegio, in altre parole per offese ad un politico, ad una forza politica o amministrativa, la multa comminata è aumentata fino a 5 volte il suo importo”. In altre parole nel caso di stipendi extra lusso, (Leggi manager di Stato), di emolumenti  presentati come eccessivi, (Leggi Francone “Batman” Fiorito), di paragoni falsi con altre analoghe procedure,(Leggi pensioni dei nostri parlamentari), la somma viene in pratica aumentata di cinque volte. E poco importa se poi il fatto si dimostra reale. Il reato è già adombrare il sospetto di discredito nei confronti di tali soggetti.
Per inciso (lo scrivo prima che approvino, come pare, l’emendamento) il senatore Lucio Malan è già ampiamente noto alle cronache della Casta per essere stato scoperto a votare al posto di colleghi assenti, per essere stato espulso dal Senato dopo aver lanciato una copia del regolamento contro l’allora presidente Marini, per avere contrattualizzato moglie e nipote nel suo staff.