venerdì 27 aprile 2012

Il gioco vale
la candela?
Come potete leggere a Pag 2 nel servizio di Cleo Allegrezza, dalle parti di Piazza Sagona è spuntato sul tetto di un condominio un nuovo ripetitore.
Al momento ancora non è dato di sapere quale società telefonica ci sia dietro, sembrerebbe la Wind, ma potrebbe essere anche un’altra.
Quello che però si sa con certezza è che l’Ufficio tecnico del XIII Municipio ha candidamente ammesso di non saperne niente – forse è stata inviata una domanda di  tacito assenso, (quella per intenderci che trascorsi 30 giorni dalla comunicazione all’Amministrazione, in caso di mancata risposta, la si dà per tacitamente ed espressamente approvata)- e che un centinaio di cittadini sono letteralmente imbufaliti per questo ennesimo attentato alla salute, che è la loro mica quella degli altri.
Insomma tra “io non c’ero e c’ero dormivo” dell’Ufficio tecnico e “tanto facciamo come ci pare” della Wind o di qualche altra consorella telefonica, da venerdì scorso su un palazzo di Piazza Sagona campeggia la nuova pericolosa e letale infrastruttura. Sembra pure, anche qui il condizionale è d’obbligo in attesa di conferme che stiamo cercando, che il condominio abbia ricevuto in cambio dell’assenso alla installazione, la copertura annuali delle spese condominiali.
C’è da chiedersi: ma di fronte al rischio di beccarsi un tumore, ne vale la pena?

venerdì 20 aprile 2012

In articulo
Montis

Il codice di diritto canonico consente al canone 1068, la celebrazione straordinaria del matrimonio, con l’assenso di uno solo dei contraenti, quando la morte di uno dei due coniugi è imminente. L’unione diventa così vincolante a tutti gli effetti.
Questo matrimonio viene definito”in articulo mortis”.
Tanto per spiegarci meglio fu proprio questo, nella omonima commedia del grande Eduardo, lo stratagemma inventato da Filumena Marturano per farsi sposare da Domenico Soriano, e così dare una paternità ed un cognome ai propri tre figli.
Ebbene da tempo l’Italia è ormai in fin di vita e a nulla sono valse fino ad oggi le cure, talune anche eccessivamente drastiche, come quelle propinate dal Governo, per giustificare un sia pur cauto ottimismo nella guarigione del paziente. Tant’è che l’altro contraente del vincolo matrimoniale, Mario Monti, cittadino italiano, domiciliato a Varese, sta pensando seriamente di sposarsi appunto in articulo mortis.
Solo che a differenza della scaltra Filumena, Monti non ha figli da farsi riconoscere né status giuridico da avallare, a meno che qualcuno non pensi ad una prole composta da Elsa (Fornero), Giulio (Terzi) e Corrado (Passera), ma non per questo l’unione va vista in un’ottica di ottimismo. Anzi siamo di fronte ad un matrimonio che piuttosto che portare un vantaggio, di solito questa formula viene adottata per garantire una pensione od un lascito al contraente in vita, rischia di provocare la morte di entrambi gli sposi.
Cosa voglio dire? Voglio dire che se veramente muore Filumena-Italia potrebbe anche non bastare quell’articulo mortis o, se volete, Montis, a salvare quello che c’è  ancora da salvare.
In altre parole andrebbe male per tutti, dagli sposi, ai testimoni, agli officianti, agli spettatori.  

venerdì 13 aprile 2012

Rigor
Montis

Fra qualche settimana, comunque entro la fine di giugno, i partiti dell’arco costituzionale riceveranno l’ultima rata del cosiddetto “rimborso” elettorale. In altre parole l’equivalente, con termini diversi, del famigerato, e già bocciato dagli italiani con un referendum,finanziamento pubblico ai partiti.
Parliamo della bazzecola di 100 milioni di euro da dividersi secondo la più o meno nutrita rappresentanza parlamentare.
Non sarebbe male che dopo i casi Lusi e Belsitoed in attesa di una legge di riforma che metta ordine in questa vera e propria prateria dell’equivoco se non del malaffare, tutti i partiti, senza eccezione alcuna, rinunciassero a questo rimborso.
Si tratterebbe di un segnale rilevante indicatore di una reale volontà di cambiamento ed in linea con il clima di austerità imposto dal Governo.
Governo che sta imponendo un “rigor Montis” prima che un “rigormortis” ci dica che l’Italia è morta.
Capisco che quando si toccano le tasche proprie il discorso è diverso di quando si toccano le tasche altrui, ma un minimo di decenza non guasterebbe. O no?

venerdì 6 aprile 2012

E mò come
la mettiamo

E’ proprio il caso di riesumare la frase così cara ad Emilio Fede: “che figura di m…”. Ma come: un partito che ha fondato le sue fortune elettorali sull’espressione “Roma Ladrona” è stata colto con le mani nel sacco?  E adesso come la mettiamo? Ora che diranno i vari “celoduristi” come Bossi, Calderoli, Castelli, Borghezio, usi a strillare a perdifiato dai palchi improvvisati sulle piazze dei paesi padani: “i nostri mali vengono tutti da Roma e dal Sud, perché a Roma e nel Sud ci sono i ladri”? Faranno un passo indietro magari ammettendo che i ladri sono dovunque, in Padania come a Roma come a Napoli come a Palermo?  Che la carne è debole come e ancor più dell’avidità personale? Insisteranno così allora nella loro tesi demenziali?
Bah!
Malindi ieri
Dubai oggi.
Che cambia?

Qualche anno fa lo status symbol per i lidensi “in” o presunti tali, era comprarsi una villa a Malindi. Malindi, come è noto, è una ridente località di svago situata in Kenya. Negli anni, cito a memoria, vi si sono trasferiti Franco Rosi, ex difensore centrale della Lazio e del Lecce anni 40 e poi segretario dell’Assobalneari ai tempi della presidenza di Angelo Russo e Willy Lamberto Quirini, della omonima libreria dell’usato in Corso Duca di Genova. Oltre ad un’altra quindicina di piccoli/grandi imprenditori di questo territorio.
Oggi invece è Dubai la meta più ambita. Dubai, anche questo è noto, è uno dei sette Emirati facente parte degli Emirati Arabi Uniti. Vi abitano, in affitto,( dice il mio amico prof Cametti, factotum e nume tutelare di Davide Bordoni, attuale assessore al Commercio della giunta Alemanno,) o come proprietari (dice invece il popolo), Enrico Bordoni, papà del suddetto Davide e vi si recano di frequente il sempre più sorridente Renato Papagni, presidente dell’Assobalneari – da qui l’idea delle cinque isolette artificiali da dislocarsi al largo della costa lidense- e di recente Augusto Bonvicini, consigliere municipale PdL XIII Municipio – da qui l’idea della pista da sci artificiale da dislocarsi in Via isole del Capoverde- che tante proteste e sarcasmi ha registrato.
Come recita un aforisma  di Lavoisier “In natura nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.
In natura, eh!