mercoledì 28 marzo 2012

24 marzo 2012

A pensar male…

Riporto questa notizia che è frutto del lavoro certosino di un mio collaboratore a Palazzo di Giustizia. E pertanto con tutti i “se ed i ma” del caso aggiungendovi, anche un condizionale che, come è noto, non indica certezza ma solo una probabilità.
Bene, la notizia è questa: La Procura di Roma avrebbe avviato una indagine su presunte irregolarità commesse nel bando per l’assegnazione delle spiagge libere nel XIII Municipio. Indagini, si apprende, cominciate lo scorso dicembre  quando i magistrati ritennero fondata la denuncia di piccolo imprenditore.
In pratica cosa avrebbe denunciato il piccolo imprenditore? Avrebbe denunciato che “non doveva essere il XIII Municipio ad espletare la gara bensì il Campidoglio”.
Tutto da rifare dunque se nel frattempo non fosse arrivata anche un’altra denuncia: “qualcuno avrebbe chiuso un occhio, anzi due, agevolando, ad esempio, l’introduzione della richiesta di 200 mila euro ai probabili assegnatari per garantire il rifacimento delle strutture ipotizzate”.
E quindi favorire chi economicamente sarebbe più forte.
17 marzo

Io un’idea
ce l’avrei

Invito i lettori di questo settimanale ad andare a Pag 9 di questa edizione – cronaca di Roma- e leggere l’articolo a firma della nostra Dorotea Criscuolo dal titolo: “Presi tre bulletti di periferia”.
Ebbene proprio a questo proposito io un’idea ce l’avrei per cercare di limitare e contrastare questi odiosi comportamenti.
Premesso che la legge è spesso impotente di fronte a questo tipo di reati perché commessi da minori, io sarei propenso, al di là delle norme che regolano il nostro Codice penale, di punire i colpevoli di atti di bullismo, con il divieto di conseguire la patente di guida per un periodo che potrebbe andare dai 3 ai 6 anni.   In altre parole se ti riconosco colpevole di questo tipo di reato io ti condanno ad aspettare 3, 4, 5, 6 anni prima di poterti concedere la patente indispensabile per condurre un’auto o una moto.
Questo perché, essendo stato giovane anch’io, so quanto pesi ad un ragazzo non poter disporre di un mezzo di locomozione proprio.
Magari qualche minimo risultato si potrebbe anche ottenere.
10 marzo 2012

“Dritti”
 e diritti

La vicenda dei due marò italiani del battaglione San Marco che l’India vuole a tutti i costi, o quasi, condannare, è, a mio giudizio, più che una questione di diritto internazionale, una questione di “drittaggine” internazionale.  In altre parole gli indiani fanno appunto “gli indiani” perché hanno capito che il governo italiano è pronto alla trattativa alias ad ogni concessione che potrebbero salvare i suoi due soldati.
Cominciamo dal diritto internazionale: la legislazione, non solo italiana ma di tutti i Paesi, compreso quindi l’India, dice che il limite della acque internazionali è fissato a 33 miglia da ogni costa. In queste acque vige la legge dello Stato nel quale la nave è stata immatricolata. Tra il limite delle acque internazionali e le 12 miglia dove iniziano le acque territoriali vi è poi una “fascia” neutra di 21 miglia all’interno della quale la legge dello Stato confinante non può attuare provvedimenti per specifici reati quali appunto l’omicidio. Ergo l’Italia ha pienamente ragione.
E passiamo alla “drittaggine” indiana: l’Italia è il 23esimo partner commerciale dell’India soprattutto per tecnologie “chiavi in mano” come infrastrutture e manufatti.
L’India ha urgenza di ammodernare le sue ferrovie che si estendono per oltre mezzo milione di kilometri quadri attraversando paludi, montagne, deserti. Il tutto in un panorama di enormi difficoltà logistiche.
Ergo, se ne deduce che se l’Italia si accollasse tutta o per buona parte l’impresa il problema sarebbe risolto. Per loro e per i due marò.
Non è difficile vero?
3 marzo 2012

Più che una Università
sembra
un convento

Ha sollevato scalpore in questi giorni, la notizia ripresa tanto dai giornali che dalle televisioni, - a proposito davvero ottimo il servizio andato in onda nel Tg de La 7-  che all’Università La Sapienza di Roma, il più grande ateneo d’Europa per numero di studenti iscritti e personale docente, il Magnifico Rettore Luigi Frati avrebbe, come dire, “agevolato” l’assunzione alla Facoltà di Medicina  di cui è Preside, della moglie , insegnante di Storia della Medicina, della figlia, Dipartimento di Medicina Legale e del figlio , Professore Ordinario, in barba alla direttiva del Governo Berlusconi che istituisce una sorta di incompatibilità per l'assunzione nel ruolo di docente a coloro che hanno parenti nella stessa facoltà. In altre parole l’estremo tentativo di mettere un freno alle "parentopoli", così diffuse in tutti gli atenei italiani.
Insomma all’Università La Sapienza i Frati abbondano.
25 febbraio 2012

Se non
ci fossero
quei morti...

Se non ci fossero quei morti a ricordarci una tragedia che ancora purtroppo non ha visto la parola fine, mancherebbero infatti ancora cinque cadaveri alla macabra somma finale, quel naufragio della Costa Concordia sarebbe una farsa.
Adesso infatti apprendiamo che le carte nautiche a disposizione di Schettino non erano idonee a calcolare la navigazione. Insomma, a quanto pare, sarebbero state riportate con una scala cartografica non adatta alla navigazione.
Chi scrive ha una piccola esperienza di mare, ha anche una patente nautica conseguita per governare natanti a motore ed a vela. Detto questo raramente ho sentito parlare di carte nautiche non adatte in scala per navigare soprattutto in un bacino come il Mediterraneo. Questo per dire che mi sembra veramente una gran fregnaccia la giustificazione addotta per scagionare un comandante che tale non si è dimostrato e che come tale non si è comportato. Una farsa, lo ripeto, se non ci fossero quei morti.

mercoledì 7 marzo 2012

Ciao,
sono Gianni Sepe, giornalista professionista, attualmente dirigo La Gazzetta del Litorale, settimanale con uscita in edicola ogni sabato, certamente l'organo di informazione più letto del XIII Municipio (Ostia) del Comune di Roma e del Comune di Fiumicino.
Spero vorrai seguirmi anche tu su questo blog magari commentando, anche in negativo se lo riterrai opportuno, quelle che sono le mie opinioni.
A presto