venerdì 22 febbraio 2013

Azzardiamo
qualche
previsione

Al momento di chiudere questa edizione, peraltro con 24 ore di anticipo per rispettare i vincoli della legge che vieta la pubblicità elettorale nelle 48 ore precedenti il voto,  proviamo a fare qualche previsione su quale sarà il risultato ufficiale all’indomani del 24 e 25 febbraio.
Chiamatelo pure, se volete, un innocente gioco di società nel quale ci divertiamo ad immaginare i risultati che potrebbero venir fuori dalle urne in base ad un nostro personalissimo esame e tenendo conto delle ultime “voci” sulle intenzioni di voto.
CAMERA: Bersani e Berlusconi se la contendono all’ultimo voto con una leggera prevalenza del primo e cioè la Sinistra, sul secondo e cioè il Centro Destra. Una “forbice” che dovrebbe variare tra i 3 ed i 6 punti percentuali. Monti e la sua Lista di conseguenza rischiano di rimanere spiazzati dal grande gioco. Credo invece ci sarà una ottima affermazione di Grillo ed una buona affermazione di Ingroia. Tanto per fare dei numeri: un Movimento 5 Stelle intorno al 16/18 per cento e una “Rivoluzione Civile” intorno al 5/6 per cento.  Non vedo invece Giannino con la sua lista “Fare. Per fermare il declino” che soprattutto alla luce di quanto successo di recente (leggi mini scandalo sulle false lauree e master del suo fondatore) ho l’impressione che avrà difficoltà a superare perfino la soglia di sbarramento. Per quanto riguarda Udc e Fli non credo che Berlusconi si ubriacherà dovendo le due formazioni superare, magari non proprio agevolmente, la soglia di sbarramento. Degli altri meglio non dire.
SENATO: Qui come è noto agli elettori, trattandosi di un voto articolato per collegi, tutto dipenderà da come andranno le votazioni soprattutto nelle tre grandi Regioni “elettrici” e cioè Lombardia, Campania e Sicilia. Personalmente propendo per un salomonico pareggio: Lombardia e Campania al Centro Sinistra, Sicilia al Centro Destra. Il che tradotto in seggi vorrebbe dire 163 seggi su un totale di 315 a Palazzo Madama, cioè la maggioranza,  per la compagine guidata da Pierluigi Bersani.
LAZIO: Ancora più in bilico, se possibile, la corsa alla Presidenza della Regione Lazio con uno Zingaretti che sembra aver perduto molto del suo slancio iniziale ed uno Storace in netta ripresa nei consensi. Anche qui, come per il Parlamento, Movimento 5 Stelle e Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia in netta ascesa. Convincerebbe anche  la Bongiorno. Per gli altri solo ruoli comprimari.

venerdì 15 febbraio 2013

Il waterfront
delle troppe
speculazioni

Non credo che il consigliere municipale Pdl, Stefano Salvemme abbia bisogno di un avvocato difensore.
Né di fiducia né d’ufficio.
Pur tuttavia credo sia inevitabile intervenire con questa breve nota dopo la filippica, con qualche piccola distrazione grammaticale, (vedi servizio a pag 3 di questa edizione), del suo collega di aula e di partito, Tommaso D’Annibale, ex democristiano di pura osservanza sbardelliana, distintosi, fin dai tempi in cui, mi pare, fosse capogruppo Dc in XIII Circoscrizione (era  l’epoca della presidenza di Romano Corsetti, ve lo ricordate?), più per la frequentazione di sezioni, che dell’aula Massimo Di Somma.
Conosco da tempo Stefano Salvemme e posso dire che il suo lavoro politico, in questi cinque anni di consiliatura, non si è limitato solo a bancarelle e mercatini, come insinua velenosamente D’Annibale, ma, soprattutto discutendo di waterfront,  abbia toccato temi importanti e certo di non poco conto, soprattutto economici, per Ostia.
Probabilmente, vista la reazione scomposta del florido e pasciuto Tommaso, temi evidentemente poco graditi ad una certa corrente del Pdl.
Non vorrei allora che questo costituisca il pretesto per trasformare il waterfront delle idee in waterfront delle speculazioni.
Eh già! Perché proprio come diceva il mentore del buon D’Annibale, il divo Giulio (Andreotti): “a pensar male si fa peccato ma il più delle volte ci si coglie”.

venerdì 8 febbraio 2013

Corsi e
ricorsi
storici

Forse è vero come ha scritto qualcuno,  che gli italiani, soprattutto quando si parla di politica, hanno poca memoria.
Quanti infatti, anche tra i commentatori politici, hanno ricordato e ricordano che nel 2006 Berlusconi recuperò in poco più di 30 giorni, un gap stimato del 12 per cento in meno, nei confronti della Sinistra impersonata da Romano Prodi, grazie alla promessa di cancellare dal novero delle tasse il papà dell’Imu e cioè l’Ici? Credo pochi.
Adesso, come diceva Gian Battista Vico, i “corsi e ricorsi storici” si ripetono.
Il cavaliere, si può dire di tutto di lui ma è indomito, cerca di recuperare nei confronti di Monti ma soprattutto di Bersani, promettendo l’abolizione della tassa più odiata dagli italiani: appunto l’Imu.
Hai visto mai…

venerdì 1 febbraio 2013

Io sono io
e voi non
siete un c…

Insomma pare proprio che il dibattito elettorale in tv tra i papabili candidati a premier non ci sarà.
Tutta colpa di Berlusconi che non lo vuole perché preferisce vedersela faccia a faccia con Bersani e Monti.
Bersani lo vorrebbe pure ma lo teme: e se spuntasse fuori qualche domanda imbarazzante ad esempio sul Monte dei Paschi di Siena?
Monti si mostra indifferente ma non è proprio così. Le tante tasse fino ad ora imposte lo costringerebbero ad una difesa indifendibile.
Gli unici a volerlo veramente sono Antonio Ingroia, Beppe Grillo e Oscar Giannino.
Ma come diceva il marchese del Grillo: io sono io e voi non siete un c…