Azzardiamo
qualche
previsione
Al momento di chiudere questa edizione, peraltro con 24 ore di anticipo per rispettare i vincoli della legge che vieta la pubblicità elettorale nelle 48 ore precedenti il voto, proviamo a fare qualche previsione su quale sarà il risultato ufficiale all’indomani del 24 e 25 febbraio.
Chiamatelo pure, se volete, un innocente gioco di società nel quale ci divertiamo ad immaginare i risultati che potrebbero venir fuori dalle urne in base ad un nostro personalissimo esame e tenendo conto delle ultime “voci” sulle intenzioni di voto.
CAMERA: Bersani e Berlusconi se la contendono all’ultimo voto con una leggera prevalenza del primo e cioè la Sinistra, sul secondo e cioè il Centro Destra. Una “forbice” che dovrebbe variare tra i 3 ed i 6 punti percentuali. Monti e la sua Lista di conseguenza rischiano di rimanere spiazzati dal grande gioco. Credo invece ci sarà una ottima affermazione di Grillo ed una buona affermazione di Ingroia. Tanto per fare dei numeri: un Movimento 5 Stelle intorno al 16/18 per cento e una “Rivoluzione Civile” intorno al 5/6 per cento. Non vedo invece Giannino con la sua lista “Fare. Per fermare il declino” che soprattutto alla luce di quanto successo di recente (leggi mini scandalo sulle false lauree e master del suo fondatore) ho l’impressione che avrà difficoltà a superare perfino la soglia di sbarramento. Per quanto riguarda Udc e Fli non credo che Berlusconi si ubriacherà dovendo le due formazioni superare, magari non proprio agevolmente, la soglia di sbarramento. Degli altri meglio non dire.
SENATO: Qui come è noto agli elettori, trattandosi di un voto articolato per collegi, tutto dipenderà da come andranno le votazioni soprattutto nelle tre grandi Regioni “elettrici” e cioè Lombardia, Campania e Sicilia. Personalmente propendo per un salomonico pareggio: Lombardia e Campania al Centro Sinistra, Sicilia al Centro Destra. Il che tradotto in seggi vorrebbe dire 163 seggi su un totale di 315 a Palazzo Madama, cioè la maggioranza, per la compagine guidata da Pierluigi Bersani.
LAZIO: Ancora più in bilico, se possibile, la corsa alla Presidenza della Regione Lazio con uno Zingaretti che sembra aver perduto molto del suo slancio iniziale ed uno Storace in netta ripresa nei consensi. Anche qui, come per il Parlamento, Movimento 5 Stelle e Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia in netta ascesa. Convincerebbe anche la Bongiorno. Per gli altri solo ruoli comprimari.