venerdì 25 gennaio 2013

Un solo
commento:
ignobile!

Ho letto veramente con disgusto la notizia pubblicata da “Il Fatto Quotidiano” sulle “finte lacrime di commozione” del Prefetto dell’Aquila Giovanna Iurato all’indomani della morte dei ragazzi della Casa dello Studente.
Ma quello che più mi ha disgustato è stato il riferimento della Iurato al ruolo del padre “che da uomo di mondo mi dà sempre i consigli giusti”. E nell’occasione papà le aveva consigliato “di portare una corona di fiori sul luogo del crollo e di mostrarsi addolorata per quelle morti”. Aggiungendo: “ così i giornali ne parlano e tu fai un figurone”.
Fossi al posto di uno di quei genitori che hanno perso il figlio o la figlia nel crollo gli sputerei in faccia.
A tutti e due.

venerdì 18 gennaio 2013

Potrei anche
sbagliarmi…

Potrei anche sbagliarmi ma non credo.
Francamente ho l’impressione che malgrado i battage pubblicitari già ampiamente iniziati, le elezioni che attendono gli italiani fra poco più di un mese, cambieranno poco o nulla.
E questo perché non mi pare che Bersani, accreditato come il vincitore, riuscirà nell’intento di avere la maggioranza assoluta, forse alla Camera ma difficilmente al Senato. Ergo niente maggioranza assoluta, niente governabilità.
Non si è riusciti a cambiare il sistema elettorale. Ergo stesso sistema, nessuna possibilità per gli elettori di incidere. Ai voglia a dire: fuori dalle liste gli impresentabili…
Con il “mucchio selvaggio” dei partitini che fanno ressa per accaparrarsi un posto, quale esso sia, sarà gioco forza ricorrere, per il vincitore, ad un sistema di alleanze che nulla lasciano ai programmi ma molto alle trattative.
Insomma il cambiamento non c’è, non ci sarà, e si vede.

venerdì 11 gennaio 2013

Solo
contro
tutti

Ho visto giovedì sera, come immagino molti italiani –non conosco ancora lo share ma presumo sia stato altissimo, almeno una mezza dozzina di punti percentuali in più rispetto al già alto dato delle precedenti trasmissioni - “Servizio pubblico”, la trasmissione di Michele Santoro in onda su La 7, con ospite unico Silvio Berlusconi.
Francamente non ero tra quelli che pensavano avrebbe abbandonato anzitempo la trasmissione, come invece pronosticavano in tanti, ma altrettanto francamente non avrei scommesso un solo euro sul fatto che sarebbe riuscito a tenere testa ai vari Michele Santoro, Marco Travaglio, ecc. ed alla loro sfilza di domande.
E invece, confermando tutte le sue doti di grande comunicatore, se l’è cavata piuttosto bene, spesso costringendo all’angolo, come un pugile in debito di ossigeno e vacillante sotto i colpi dell’avversario, il suo interlocutore di turno.
Se l’è cavata bene rintuzzando gli attacchi neppure tanto velati sui suoi contrasti con Tremonti e Brunetta, se l’è cavata ben, anzi benissimo, facendo fare a Monti ed ai suoi alleati la figura dei salassatori ad ogni costo e con ogni mezzo nei confronti degli italiani, se l’è cavata bene, anzi in maniera eccellente, nei suoi presunti rapporti conflittuali  con la Merkel, giustificando in maniera irreprensibile, almeno fino a prova contraria, quella lunga conversazione al telefonino mentre il cancelliere tedesco aspettava indispettita
Insomma ha vinto, o se non ha vinto, ha ampiamente e meritatamente pareggiato, pur giocando fuori casa e contro una formazione determinata ed agguerrita.
L’unica caduta di stile, se volete, c’è stata solo nella “lettera scritta dai suoi collaboratori” sulle vicissitudini giudiziarie di Marco Travaglio ma anche qui bisogna fare a capirsi: Berlusconi sapeva e sa benissimo che i reati contestati al vicedirettore del “Il Fatto Quotidiano” e anchorman della trasmissione di Santoro erano e sono reati di opinione. Tant’è che Travaglio ha sì ricevuto dieci condanne ma in sede civile. Senza cioè aver mai spacciato un solo grammo di cocaina, rubato un euro, frequentato mafiosi. E per giornalisti d’assalto come Travaglio, essere condannato per reati di informazione è come ricevere una medaglia. Berlusconi oltretutto sapeva e sa benissimo  –e in questo è tutta la sua inarrivabile intuizione – che solo spostando il dibattito sul “personale” avrebbe avuto buon gioco nel rintuzzare gli attacchi ad personam, ricorrendo a quell’espediente universale che è: tutti colpevoli nessun colpevole.
Insomma se non è proprio da condividere è almeno da ammirare.

venerdì 4 gennaio 2013


Loro
migliori
di noi

Mi ha colpito la storia di quel gattino che da quando è morto il suo padrone, si reca ogni paio di giorni sulla sua tomba portando un rametto, un bicchiere di plastica, uno stelo d’erba, quasi come a non volersi far dimenticare ed a non dimenticarlo.
Così come qualche mese fa mi ha colpito la storia di quel cane che per un mese non ha abbandonato la tomba del suo padrone passando il tempo disteso a fianco della lapide, guaendo in continuazione.
Parimenti mi ha colpito la notizia di quella donna che ha abbandonato un neonato appena partorito in un bagno di un Mc Donald.
Mi chiedo: gli animali sono loro o noi?